Categorie
varie

Firma Digitale e PEC – Chiarimenti.

Firma digitale e posta Elettronica certificata, chiarimenti.

La posta elettronica certificata, alla luce delle leggi vigenti, corrisponde a tutti gli effetti a una vera e propria raccomandata con ricevuta di ritorno.

La Pec, però, rispetto alla raccomandata cartacea con ricevuta di ritorno ha un valore maggiore, quello di attribuire al mittente una identità provata e appunto, certificata.

Se dunque scrivo un testo nella PEC, oppure allego un documento in essa, non è necessario che apponga una firma per dare valore giuridico al testo o all’allegato, questo perché l’identità del mittente è già certificata e contenuta nella PEC.

Diverso è per la raccomandata tradizionale, nella quale posso inserire documenti che se privi di firma possono facilmente non essere attribuiti al suo mittente.

La Firma digitale e la posta elettronica certificata sono due strumenti diversi, ognuno dei quali ha un suo specifico valore giuridico.

La firma digitale attribuisce la paternità legale di un documento a chi lo ha sottoscritto digitalmente, proprio come se lo avesse firmato di pugno.

La PEC, attribuisce oltre alla certezza della data di invio, con la rispettiva ricevuta di consegna, la paternità del suo mittente e contestualmente di tutti i suoi contenuti.

Questo argomento è molto complesso, quindi, non è facile restringere tutte le possibili situazioni che si possono presentare. Sappiate, per esempio, che non è da ritenersi infondata l’invalidità di un documento non firmato contenuto in un messaggio inviato con un indirizzo di posta certificata (PEC).

Per comprendere dunque come si potrebbe utilizzare una PEC e una firma digitale si può ipotizzare quanto segue:

Luca e Paolo sono seduti allo stesso tavolo e ognuno con la propria firma digitale firma e controfirma un contratto.

Luca e Paolo, ognuno a casa propria, invia il documento da firmare all’altro tramite posta elettronica tradizionale, i documenti vengono firmati e ognuno di loro è in possesso del file firmato digitalmente.

Luca e Paolo, si scambiano tramite PEC il documento, dichiarando nella stessa la volontà di accettazione.

Luca chiede alla società di energia elettrica con la quale ha un contratto in essere la cessazione della sua fornitura, richiesta tramite PEC non è necessaria la firma.

Come si comprende facilmente, gli utilizzi di una o dell’altra possono essere molteplici, due strumenti come detto molto diversi tra loro, entrambi però molto potenti dal punto di vista giuridico.

Infatti, questi mezzi informatici consentono di rendere inconfutabile le generalità di chi ha inviato una email, proprio perché tale invio è certificato da un ente preposto, così come è inconfutabile la firma apposta digitalmente su un documento digitale con il dispositivo di firma digitale, proprio perché è certificato da un gestore di questo servizio che, con i mezzi digitali utilizzati e tramite il proprio sito, in abbinamento a quello del registro dei certificatori, rende questa firma certa come se avessimo firmato un documento davanti ad un notaio.

Per ulteriori spiegazioni, scrivere a: Giovanni Clerici, clerici.giovanniCHIOCCIOLAgmail.com

Categorie
varie

Convertire file opus in mp3.

File OPUS e conversione in MP3.

Di Nunziante Esposito.

Con l’avvento delle chat vocali, tramite le app che usiamo tutti i giorni, abbiamo sicuramente il nostro smartphone pieno di file OPUS. Questi file audio non sono altro che le chat vocali che inviamo o riceviamo tramite un iPhone o un cellulare Android.

Con la possibilità di trasferire questi file sul computer, nasce anche la necessità di trasformare questi file in mp3, non tanto per la gestione e l’ascolto dei file, perché con VLC si possono riprodurre senza problemi, ma solo per poterne gestire meglio l’audio che non sempre può essere gestito da tutti i software, per ottimizzare il volume, collegare i file tra loro, ottimizzare e normalizzare l’audio, eccetera.

I file di queste chat hanno una estensione non comune. Tale estensione si chiama OPUS. Questi file di non grosse dimensioni, possono essere copiati e incollati in una cartella di Dropbox o di Google Drive o altro cloud per essere condivisi con gli altri device e con il computer. Ovviamente, non si effettua il comune copia ed incolla che abbiamo sempre usato con Windows, ma si condivide questi file o anche l’intera chat con il cloud che si usa, per cui vengono praticamente copiate tutte le chat ed i file al loro interno, in una cartella che sceglieremo nel cloud.

Dal computer, si accede alla cartella del cloud che stiamo usando e possiamo gestire tutti i file, trasferendoli dove vogliamo e lavorandoli con i software che normalmente utilizziamo.

I file OPUS sono file audio che vengono usati non solo da WhatsApp, ma anche da altre applicazioni, tra cui anche Skype. Sono dei file molto leggeri con delle proprietà non proprio scadenti, ma non hanno una qualità audio molto alta.

Se volessimo gestire un file audio di tipo OPUS ricevuto o inviato, usando un computer, ecco che per riprodurlo dobbiamo cominciare a pensare se abbiamo il software adatto, quindi per aprire un tale file nel computer e gestirlo, per modifiche e per adattamenti o conversioni, ci cominciamo a chiedere se siamo in possesso del software necessario.

Ha sviluppare questo formato aperto di file audio, molto adatto per tutte le applicazioni interattive in tempo reale via Internet e per l’archiviazione di file audio, ci hanno pensato Mozilla, Skype di Microsoft, e Google.

Possiamo gestire questi file con un computer, quindi anche gestire la riproduzione, tramite diversi software. Tra questi, quelli più usati sono: Mozilla Firefox e Mozilla Thunderbird di Mozilla Foundation, Google Chrome, Winamp e VLC.

Tutti i disabili visivi che usano un computer, non appena entrano in contatto con questo tipo di file, la prima cosa che pensano è quella di convertire questi file in MP3. La ragione è presto detta. Questa è la prima soluzione cercata in assoluto, proprio perché questo formato di file è il più diffuso e il più gestibile con un computer con sistema operativo Windows.

Infatti, abbiamo a disposizione e possiamo usare decine di software che consentono di gestire e convertire i file mp3. Però, per la conversione non è raro che si vadano a cercare dei software appositi, tante volte complicandosi solo la vita, senza pensare di cercare tra gli attrezzi che si utilizzano, per verificare se tra di essi abbiamo già quello adatto allo scopo. In questo caso, il software adatto a riprodurre e allo stesso tempo convertire gli OPUS in MP3 potrei giurarci che lo avete già. Questo software è VLC Media Player.

Ecco di seguito come convertire i file OPUS in MP3, in modo molto semplice, con VLC Media Player.

VLC Media Player è un software che ormai è presente su quasi tutti i computer, sia perché è gratuito, sia perché è molto gestibile anche dai disabili visivi tramite dei semplici script. Ma se non fosse presente, occorrono pochi minuti per installarlo.

Innanzitutto dobbiamo dire che i file Opus possono essere aperti normalmente con VLC Media Player, semplicemente usando il comando apri con… dal menu di contesto e attivando la casella di controllo apri sempre con questo software, dopo aver scelto VLC dalla lista dei software installati nel proprio computer.

Una volta attivato questo comando, abbiamo già la possibilità di aprire un file opus selezionandolo e premendo invio, ma si può anche trasformare intere cartelle direttamente in MP3 con questo software. Vediamo come si fa.

Una volta importati questi file nel computer via cloud come spiegato sopra, ma anche con un trasferimento tramite cavo USB, possiamo avere anche intere cartelle con centinaia di file nel computer. Nel caso si volesse riprodurre i file in sequenza, basta posizionarsi su una cartella, premere il tasto applicazione, scegliere dal menu di contesto apri con il programma VLC Media Player e premiamo invio. Si avvia la riproduzione ed i file vengono riprodotti uno di seguito all’altro fino a riprodurre tutti i file della cartella.

Per la conversione, invece, la procedura è diversa ed è la seguente:

1. Apriamo il programma VLC Media Player.

2. Dal menu Media che si apre con alt, con freccia giù ci portiamo su Converti / Salva e premiamo invio.

3. Si apre una finestra che scorriamo con tab, fino a raggiungere il pulsante aggiungi e premiamo invio.

4. Si apre la gestione risorse e si cercano i file opus, selezionando anche tutti i file di una intera cartella.

5. una volta selezionati i file che ci interessano, con tab, raggiungiamo il comando apri e premiamo invio.

6. Ritorniamo sulla prima finestra e con tab, ci spostiamo sul comando Converti/Salva e premiamo invio.

7. Si apre la finestra della conversione, con tab, ci portiamo sul campo Imposta/doc e con freccia giù, scegliamo MP3.

8. Premiamo tab fino al pulsante Avvia/Enter e premiamo invio.

9. Se tutto è stato fatto come descritto, si avvia la conversione e nella cartella dove avevamo i file OPUS, troveremo con lo stesso nome, anche i file convertiti in MP3.

Quando i file convertiti sono pochi, possiamo anche selezionare i file OPUS e li cancelliamo, adoperando la selezione non contigua che si effettua premendo il tasto control e selezionando i file OPUS con la barra spazio. Ma se i file, come solitamente avviene, sono centinaia, conviene usare la selezione per tipo, selezionare con un solo comando i file OPUS e cancellarli come si fa solitamente con canc.

Ecco come fare:

1. Ci portiamo nella cartella dove sono i file OPUS mischiati ai file MP3 dopo la conversione. Normalmente sono alternati un file MP3 ed un file OPUS.

2. Con freccia giù, ci posizioniamo sul primo file OPUS.

3. con alt più V, apriamo il menu visualizza.

4. Con freccia su, ci portiamo su Ordina, sottomenu, premiamo freccia destra per aprire il sottomenu, freccia giù fino a Tipo e premiamo invio.

5. Se tutto è stato fatto come descritto, ci troviamo con il cursore sul primo file OPUS e tutti gli altri seguono il primo e sono elencati fino a fine cartella.

6. Premendo shift più fine, si selezionano tutti i file OPUS e con un colpo di canc, li possiamo cancellare e spostare nel cestino.

7. Per i file MP3 che rimangono, non ci resta che decidere cosa fare.

Come vi renderete conto sicuramente dopo la prima conversione, questa operazione è più difficile a spiegare che a fare.

Per eventuali ed ulteriori spiegazioni, scrivere a Nunziante Esposito, nunziante.esposito@uici.it

Sito Costruito da Nunziante Esposito, Copyright 2020, usando WordPress.
Scrivi a Nunziante Esposito.
Per la costruzione dei siti, per tutto l'aiuto che mi ha fornito negli anni, ho l'obbligo morale ed il piacere di ringraziare il dott. Franco Carinato, una persona molto importante nella mia vita, un vero amico che devo ringraziare per tutto quello che mi ha insegnato in tanti anni di collaborazione.
Castellammare di Stabia, provincia di Napoli, Dicembre 2020.
Skype: nunziante
Twitter: NunzianteE